venerdì 9 marzo 2018

Recensione | Ti chiamo sul fisso - Rainbow Rowell


Buon pomeriggio readers!
Come vi avevo già accennato nel book haul di Febbraio, oggi vi parlerò di un romanzo che mi è stato gentilmente inviato dalla casa editrice Piemme, che ringrazio ancora.
Se mi seguite da un po' saprete che l'anno scorso, dopo aver letto quasi tutti i libri di Rainbow Rowell, l'autrice è riuscita ad occupare un posticino speciale nel mio cuore. Questa autrice riesce a gestire in maniera impeccabile qualsiasi genere letterario, dagli young adult dolci e romantici come Fangirl ed Eleanor & Park, al magnifico fantasy Carry on che mi ha completamente conquistata, fino ai contemporary romance ironici come Per l'@more basta un clic e il più fresco di stampa, Ti chiamo sul fisso.
Ed è proprio di questo romanzo che vi propongo la recensione.

Titolo: Ti chiamo sul fisso
Autore: Rainbow Rowell
Editore: Piemme
Data di pubblicazione: 7 Novembre 2017
Prezzo: 18,50€
Pagine: 349

Trama:
Se ti capitasse una seconda possibilità in amore, faresti di nuovo la stessa scelta? Se si parla di macchine del tempo, un semplice telefono non sembrerebbe il modo più sofisticato di viaggiare nel passato... Eppure quando Georgie, madre di due bambini e autrice televisiva perennemente sotto stress, mette piede nella casa della sua infanzia, e in un momento di nostalgia alza la cornetta del vecchio telefono fisso - un vero reperto archeologico -, improvvisamente è trasportata a quindici anni prima. Non nel senso che può vedere il suo passato. Ma nel senso che può telefonargli. Sperando che il passato risponda. Sperando che Neal, quello che oggi è suo marito e allora stava per diventare il suo fidanzato, risponda... Perché se c'è una cosa che Georgie cambierebbe della sua vita è il modo in cui il suo matrimonio si è pian piano spento, fino a ridursi a quello che è oggi. Forse parlando al telefono con il Neal di ieri potrà rimediare a cose che oggi sembrano irrimediabili. Forse quello stupido telefono, così antiquato da essere ancora attaccato a un filo, può davvero darle una mano...

La mia recensione:

Come i precedenti romanzi dell'autrice anche per Ti chiamo sul fisso abbiamo una narrazione scorrevole e leggera in terza persona; non mi capita spesso di apprezzare questo tipo di narrazione, in quanto preferisco la prima persona, ma trovo la scrittura della Rowell piacevole e per nulla pesante.

In questo romanzo, la protagonista principale è Georgie, una donna in carriera, sposata con il suo ragazzo dei tempi dell'università e dopo quindici anni di matrimonio, nel periodo natalizio, il loro matrimonio sembra andare più che mai alla deriva.
Georgie, è una persona piena di sogni che sa ciò che vuole e si impegna con tutta se stessa per raggiungere i propri obiettivi, e sopra ogni altro vi è una serie televisiva tutta sua e di Seth, il suo migliore amico e collega da oltre vent'anni, ovvero fin dai tempi della gestione del giornale universitario.
La protagonista riversa tutte le sue forze nel lavoro, rientrando a casa tardi quasi ogni sera, sottovalutando il marito e le due piccole e super vivaci bambine. Quando la sera prima di partire per Omaha, per andare a trovare la madre di Neal per le festività natalizie, Georgie rivela di dover rimanere in città per lavoro, il rapporto tra la coppia si raffredda in maniera quasi irreparabile.

Neal parte per Omaha con le figlie per dieci giorni, e sarà proprio in questi giorni che Georgie inizierà a rendersi conto di ciò che rappresenta per lei il marito.


Complice di questa presa di coscienza sarà il vecchio telefono giallo -fuori dal comune - che Georgie ritroverà nella propria camera a casa della madre, perché questo telefono sarà in grado di metterla in contatto con il marito che non le risponde al telefono dalla mattina in cui è partito. L'unico problema? L'uomo al telefono è il Neal del 1998, anno in cui lui, nello stesso periodo le aveva chiesto di sposarlo.

Attraverso queste conversazioni con la versione più giovane di Neal, Georgie rivivrà i ricordi di un passato che sembra lontano secoli, dal loro primo incontro, alle difficoltà che hanno incontrato nel loro cammino assieme, fino al matrimonio e la nascita delle figlie. Piccoli frammenti del passato inizieranno a riaffiorare nella memoria della donna e si ritroverà sommersa dai dubbi.

«E se avessi ragione? Se davvero l'amore non bastasse?»
Neal sospirò. «Sono arrivato alla conclusione che è impossibile saperlo.»
«Sapere cosa?» Insistette lei.
«Se basta oppure no. Come si fa a sapere se l'amore può bastare? È una domanda idiota. Quando ti capita la fortuna di innamorarti, chi sei per chiederti se l'amore basti a renderti felice?»

Perché è in grado di comunicare con Neal nel 1998? Dovrebbe impedirgli di chiederle di sposarlo, in modo che possa vivere una vita differente da quella infelice del presente? Ma ciò che le sta accadendo è reale oppure sono delle allucinazioni causate da un esaurimento nervoso dovuto dal troppo stress?
«Ti amo» le aveva detto. «Ti amo più di quanto odi tutto il resto.» E Georgie era scoppiata a ridere, perché solo Neal poteva convincersi che fosse una cosa romantica da dire.
Al solo pensiero di perdere per sempre Neal, Georgie si sente male, quindi deve trovare un modo per salvare il suo matrimonio. Forse quel telefono giallo è un segno del destino che vuole aiutarla donandogli una seconda possibilità per rimediare agli errori che ha commesso.
Non era quello lo scopo della vita? Trovare una persona con cui condividerla? Se si azzeccava almeno questa parte, più di tanto non ci si poteva sbagliare, no? Quando si ha a fianco la persona che si ama più di qualunque altra cosa al mondo, il resto non fa solo da sfondo?

Al romanzo ho dato un voto positivo, ma comparandolo ai romanzi precedenti, non è tra i miei preferiti. Solitamente mi affeziono subito ai personaggi della Rowell entrando in sintonia con loro, ma con Georgie e Neal non ho avuto lo stesso risultato. Neal, nonostante l'amore incondizionato che prova per Georgie è uno di quei personaggi criptici e difficili da apprezzare, perché fin dall'inizio viene descritto come un ragazzo taciturno che non ride mai, e non sembra prestare attenzione a nessuno in particolare. Tutto questo finché non incontra Georgie che è il suo esatto opposto, una persona esuberante ed eclettica, in grado di trasformarsi nell'anima della festa e far ridere tutti grazie alla sua ironia. Però questi sono i caratteri dei protagonisti ai tempi dell'università, mentre ora, quindici anni dopo, la brillante Georgie, assorbita dal lavoro per una serie tv discutibilmente divertente, è sull'orlo della depressione, e sembra quasi aver paura di prendere una decisione tra il salvare il suo lavoro o il suo matrimonio. Mentre Neal, oramai diventato padre e casalingo a tutti gli effetti, non riesce più a sopportare la sua infelicità che continua a crescere gradualmente ogni giorno.

Ho adorato invece la madre di Georgie, una donna eccentrica che si è sposata tre volte, amante delle tute di ciniglia e dei carlini, che è stata in grado di portare un po' di leggerezza nelle pagine del romanzo. Altro personaggio che ho apprezzato è stato Seth, che durante gli anni non è cambiato per niente, frivolo e simpatico, nonostante richieda sempre l'attenzione della protagonista.

Mi è piaciuta inoltre la scelta dell'utilizzo da parte della Rowell di un telefono in grado di comunicare col passato, come stratagemma che fa riflettere il lettore: "se avessi la possibilità di cambiare qualcosa del passato, lo farei?"
Ti chiamo sul fisso è una storia di seconde possibilità, e proprio grazie alle conversazioni telefoniche che hanno i protagonisti, il destino li riavvicina. Ed è questo ciò che mi è piaciuto di più del romanzo. Ho adorato come attraverso le conversazioni e l'assenza del marito, i flashback del passato siano stati in grado di far si che Georgie si rendesse conto di una realtà che ha sempre dato per scontata, ovvero l'amore del marito.

La mia valutazione: 


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