sabato 31 marzo 2018

Recensione | Persepolis - Marjane Satrapi


Per il mese di Marzo assieme alle ragazze del Books addicted club abbiamo deciso di rendere omaggio alle donne scegliendo come tema “libri scritti da donne e che parlano di donne”, e io ho affrontato la lettura dell'edizione integrale di Persepolis, graphic novel autobiografica di Marjane Satrapi.

Titolo: Persepolis
Autore: Marjane Satrapi
Editore: Rizzoli Lizard
Data di pubblicazione: Febbraio 2017
Prezzo: 24,00€
Pagine: 354


Trama:
Persepolis è la storia dell'infanzia e dell'adolescenza di Marjane Satrapi, cresciuta in una grande e amorevole famiglia a Teheran durante la rivoluzione islamica; delle contraddizioni tra vita privata e vita pubblica in un paese afflitto da sconvolgimenti politici; dei suoi anni nel liceo a Vienna affrontando l'adolescenza lontano dalla sua famiglia; del suo ritorno a casa - sia dolce che terribile - e, infine, del suo esilio auto imposto dalla sua amata patria. È la cronaca di un'infanzia e di un'adolescenza allo stesso tempo violenta e familiare, una giovane vita intrecciata con la storia del suo paese, ma piena di prove legate alla crescita.

La mia recensione:
Ho letto il Secondo sesso. Simone spiegava che se le donne avessero fatto la pipì stando in piedi, la loro concezione di vita sarebbe cambiata. Da seduta, era molto più semplice. Per di più, essendo iraniana, prima di pisciare come un uomo, dovevo imparare a essere una donna più libera ed emancipata.

Marjane è nata e cresciuta a Teheran, in Iran, dove nel 1978 è iniziata la rivoluzione islamica iraniana, che ha visto trasformarsi il paese da una monarchia ad una repubblica islamica sciita conservatrice, e dove rivolte popolari, morte e guerre erano all'ordine del giorno. A differenza dell'adolescenza passata nella tranquilla città di Vienna per studiare, ma l'esperienza vissuta da Marjane è stata emotivamente e psicologicamente difficile perché l'essere iraniana faceva sentire la ragazza a disagio e molte volte non riusciva a comprendere pienamente le coetanee europee.
Per la prima volta da un anno, mi sentivo fiera. Ho capito fino in fondo quello che intendeva dire mia nonna: se non ero integrata con me stessa non mi sarei mai potuta integrare.
Ma Marjane è una ragazza cresciuta da genitori che condividono ideali comunisti, che credono e che hanno combattuto per la libertà, dando sempre alla figlia la possibilità di formarsi il proprio carattere e il proprio pensiero in maniera indipendente. E sarà proprio grazie a questo che Marjane, - nonostante le difficoltà affrontate durante gli anni lontano dalla famiglia, come il conciliare se stessa in un paese europeo, e successivamente il suo essere troppo europea in Iran,- troverà la sua forza e nel suo piccolo cercherà sempre di ribellarsi all'oppressione a cui sono costretti i cittadini di Teheran, soprattutto le donne, che hanno dovuto rinunciare alla propria indipendenza e ai pari diritti.

Dalla rivoluzione del 1979 ero cresciuta (di un anno) e mia madre era cambiata.
“È una donna, ed è giunto il momento che impari a difendere i suoi diritti!”

Mi ricordo che anni fa, il mio professore di letteratura aveva consigliato ad una mia amica di leggere Persepolis perché poteva essere uno spunto di riflessione per la sua tesina di maturità ed a ripensarci ora a distanza di tre anni, avrei voluto/dovuto leggerlo anche io ai tempi, perché questa graphic novel è una di quelle letture da fare almeno una volta nella vita, che tu sia femminista o meno, che tu sia maschio o femmina, giovane o vecchio. Non ha importanza, perché in quest'opera l'autrice non parla solamente della figura della donna, ma parla di sé stessa e di ciò in cui crede; vi è anche un discorso molto più ampio dovuto al contesto storico, geografico e politico che mostrano una realtà ben diversa della nostra. Marjane mette completamente a nudo la sua vita, mostrando la paura e l'incertezza di una bambina di fronte alla guerra, la crudeltà di stragi di milioni di persone che protestavano per la loro libertà contro il monarca e successivamente contro la repubblica, il senso di smarrimento e perdita di se stessa quando si è trasferita in Europa per sfuggire alla guerra e continuare gli studi e successivamente il ritorno in patria, e sentendosi a disagio tra la sua stessa gente e la propria cultura. Un'opera introspettiva, ma allo stesso tempo esaustiva che riesce completamente a trasmettere al lettore tutte le emozioni provate dalla donna.
“Mamma, ho parlato con Ramin, dice che suo padre ha fatto bene ad ammazzare dei comunisti.”“Dio! Non fa che ripetere quanto gli hanno detto. Capirà...”“Bisogna saper perdonare!” Ho avuto la sensazione d'essere una brava persona.

La mia valutazione:

1 commento:

  1. È da un po' che ho adocchiato questo volume in biblioteca e sembra promettere davvero bene ... non vedo l'ora di trovare un attimo di tempo per leggerlo e scoprire meglio di cosa si tratta!

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