martedì 27 febbraio 2018

Recensione | Chiamami col tuo nome - André Aciman

Buonasera readers!
Oramai da quando è uscito il film candidato agli Oscar, tutti non fanno altro che parlare di Chiamami col tuo nome – chi bene e chi male, senza vie di mezzo - e anche io sono rimasta incuriosita leggendo su instagram diverse citazioni del libro, che mi sono piaciute particolarmente e ho scelto di leggere questo romanzo di André Aciman per la lettura di gruppo del Books addicted club. Il tema del mese consisteva nel leggere un romanzo rosa scritto da un autore/autrice americano/a, e io cercavo una lettura in grado di emozionarmi, e questa volta non volevo buttarmi a capofitto nei rosa trash, ma preferivo una lettura un po' più seria.
Quando mai ho fatto questa scelta lo so solo io.
Il libro è riuscito sì, ad emozionarmi, ma allo stesso tempo è stato in grado di lasciarmi un vuoto terribile dentro e non per la felicità. Insomma se avete visto il film, la mia espressione, appena finito di leggere il libro, era la stessa di Elio nell'ultima scena. Identica.


Titolo: Chiamami col tuo nome
Autore: André Aciman
Editore: Guanda
Data di pubblicazione: 17 Aprile 2008
Prezzo: 17,00€
Pagine: 274

Trama:
Vent'anni fa, un'estate in Riviera, Elio ha diciassette anni, e per lui sono appena iniziate le vacanze nella splendida villa di famiglia nel Ponente ligure. Figlio di un brillante professore universitario, musicista sensibile, decisamente colto per la sua età, Elio aspetta come ogni anno «l'ospite dell'estate, l'ennesima scocciatura»: uno studente in arrivo da New York per lavorare alla sua tesi di post dottorato. Ma Oliver, il giovane americano, subito conquista tutti con la sua bellezza e i modi disinvolti, quasi sfacciati. Anche Elio ne è irretito.
I due ragazzi condividono conversazioni appassionate su libri e film, discussioni sulle loro comuni origini ebraiche, e poi nuotate mattutine, partite a tennis, corse in bici e passeggiate in paese. E tra loro nasce un desiderio inesorabile quanto inatteso. La scoperta di quei giorni estivi e sospesi in Riviera e di un'afosa notte romana è quella, irripetibile, di un'intimità totale, assoluta. Perché l'intensità, la forza di quell'esperienza, l'autenticità di quei sentimenti sono destinate a rimanere insuperate.


La mia recensione:

Ovviamente è sempre la solita storia: io che credo che un determinato libro possa piacermi, io che lo inizio piena di speranze, e sempre io dopo due centinaia di pagine che mi domando quando la smetterò di avere aspettative alte. Un circolo vizioso che non smette e non smetterà – a quanto pare – di ripetersi nella mia vita.
Insomma Chiamami col tuo nome è uno di quei libri e il mio cuore si è spezzato letteralmente nel momento in cui mi sono resa conto di non essere tra le persone che avrebbero apprezzato a pieni voti l'opera.

Insomma se state ancora leggendo questa mia recensione, giustamente, vorrete sapere il motivo per cui sono uscita devastata emotivamente da questo libro e per cui non mi è piaciuto come mi sarei aspettata. Tutta colpa del finale. Mi spiego, non sono una persona particolarmente romantica, ma sono un'amante degli happy ending, e quindi dopo aver letto il finale di Chiamami col tuo nome ho avuto una specie di crisi esistenziale. Non vi farò spoiler, ma posso dirvi che è qualcosa di struggente e sicuramente non vi lascerà facilmente indifferenti.

In Chiamami col tuo nome Elio – il nostro protagonista – rievoca un tempo passato, il ricordo dell'estate del 1983, nella casa estiva di famiglia, quella calda estate passata nella Riviera italiana dove per la prima volta ha conosciuto un tipo di desiderio talmente intenso da segnarlo per tutta la vita. Desiderio, insicurezza, intimità, amore e dolore sono i ricordi del tempo perduto del protagonista del romanzo e il lettore ripercorre attraverso la narrazione di Elio, quell'estate e la nascita del suo amore.

Quando è stato il momento in cui Elio si è accorto di provare qualcosa per Oliver, il dottorando di Chicago che quell'estate avrebbe passato con loro sei intere settimane?
Chissà, forse è iniziato tutto in quel preciso istante: la camicia, le maniche rimboccate, i talloni arrotondati che entravano e uscivano dalle espadrillas consunte, ansiosi di saggiare la ghiai calda del vialetto che portava a casa nostra.
O forse fu durane quelle ore infinite dopo pranzo, quando oziavamo fuori casa, corpi stesi ovunque.O forse l'inizio è stato sulla spiaggia. O al campo da tennis. O durante la nostra passeggiata insieme, quel primissimo giorno.
Ma forse cominciò molto più tardi di quanto io creda, senza che me ne sia accorto. Vedi qualcuno, anzi, no lo vedi realmente, è dietro le quinte. Oppure lo noti, ma non scatta nulla, non ti “prende”, e prima ancora che tu sia consapevole della sua presenza.
E perché Elio si trova a provare dei sentimenti per quella nuova seccatura estiva, che aveva occupato la sua stanza e la sua casa?
Ciò che mi turbava erano gli sgradevoli timori che mi fecero capire, che fin dall'inizio, senza volerlo, senza nemmeno ammetterlo, stavo cercando – invano, peraltro – di conquistarlo.
Quando ho detto che pensavo non ti piacesse il pezzo, stavo esagerando. In realtà intendevo dire: pensavo di non piacerti io. Speravo mi avresti convinto del contrario... e l'hai fatto, per un momento. Perché già domani mattina non ne sarò più sicuro? P.s. Non siamo stati composti per un solo strumento; né tu, né io.

Il lettore vive pienamente il ricordo di un estate di venti anni fa, fatta di desiderio ed eros, ma anche insicurezza e irrequietezza, soprattutto grazie alla scrittura travolgente e fluida di Aciman, che dà una nuova vita al passato, nonostante la presenza di toni malinconici e lenti.
Ciò di cui non mi rendevo conto era che voler mettere alla prova il desiderio non è altro che un sotterfugio per ottenere ciò che vogliamo senza poterlo ammettere.
Fu come se, in maniera del tutto inattesa, tra noi si cancellasse qualcosa e, per un secondo, non ci fosse nessuna differenza di età, eravamo solo due uomini che si baciavano, e poi perfino questa immagine sembrò dissolversi e cominciai a sentire che non eravamo più nemmeno due uomini, ma due esseri viventi.

La storia alla base di Chiamami col tuo nome è molto semplice, si potrebbe definire quasi banale, ma il modo in cui lo scrittore è riuscito a comunicare al lettore una perfetta visione prustiana del tempo, la malinconia del passato e i ragionamenti filosofici hanno donato al romanzo una marcia in più, e indubbiamente da questo punto di vista ho davvero apprezzato la sua opera.
Chiamami col tuo nome e io ti chiamerò col mio.

Ma come dicevo prima, il finale, o meglio gran parte delle ultime cento pagine sono state quasi un dolore fisico per me, perché nel bene o nel male, mi sono affezionata ai personaggi e alla loro quotidianità, apprezzandone i tratti distintivi di ciascuno di essi, e trovandomi davanti a determinate sequenze degli eventi ho storto leggermente (tanto) il naso.
Prima lui c'era, poi non c'era più. Nient'altro era cambiato. Io non ero cambiato. Il mondo non era cambiato. Tuttavia nulla sarebbe mai più stato uguale. Tutto ciò che resta sono sogni e strani ricordi.
In conclusione, riconosco la scrittura di Aciman e la sua abilità nel dare vita ai personaggi di Elio e Oliver, davvero abile, quasi ipnotica, perché sono rimasta incantata fin dall'inizio, ma allo stesso tempo è un ni incerto sul mio giudizio finale.
Chiamami col tuo nome mi è piaciuto ma allo stesso tempo non mi è piaciuto.

La mia valutazione:

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