domenica 16 luglio 2017

Recensione | Il metodo 15/33 - Shannon Kirk

Buongiorno readers, eccomi con una nuova recensione!
In queste due settimane non ho avuto molto tempo per il blog, ma finalmente le vacanze sono iniziate anche per me e potrò recuperare le letture e le recensioni che ho rimandato per settimane.
Oggi vi voglio parlare di un thriller, Il metodo 15/33 di Shannon Kirk, che inizialmente mi è piaciuto molto ma dopo ogni capitolo, il romanzo mi ha convinta sempre meno.

Titolo: Il metodo 15/33
Autore: Shannon Kirk
Editore:  Rizzoli
Data di pubblicazione:  Febbraio 2017
Prezzo: 18,00€
Pagine: 274

Trama: 
Ha sedici anni è incinta e vulnerabile, ed è appena stata rapita,scaraventata sul pianale di un furgoncino lurido. Dovrebbe essere terrorizzata, dovrebbe supplicare di essere liberata, ma non lo fa. Dal primo istante del suo sequestro, con freddezza, ha iniziato a pianificare la fuga, pregustando la vendetta. È metodica, calcolatrice, analitica; tutto ciò che scorge intorno a lei diventa una risorsa utile per il suo fine. Senza lasciare nulla al caso, sicura dei suoi tempi e delle sue mosse, aspetta il momento per colpire, e i rapitori si muovono ignari di avere tra le mani una fredda sociopatica. Gli agenti dell'FBI Roger Liu e la sua compagna Lola devono fare in fretta, ma per salvare chi? La vittima o l'aggressore? La linea che li separa, infatti, si assottiglia sempre di più. 
La mia recensione:

«Io diventai il diavolo. Se Satana fosse madre, di certo sarebbe stato esattamente come me.»

Da amante di Law & Order SVU, quale sono, Il metodo 15/33 era partito nei migliore dei modi: una protagonista diversa dalle solite vittime di rapimento, una ragazza adolescente che non si fa prendere dal panico, ma anzi è in grado di spegnere i sentimenti a comando, ma ovviamente dopo metà del libro nulla mi sembrava più come prima. 

La storia viene narrata da due punti di vista, ambientati entrambi nel passato, e si alternano: quello della ragazza rapita e quello dell'agente dell'FBI Roger Liu, che sta lavorando al caso di rapimento.

Il metodo 15/33 racconta di una ragazza caucasica, di buona famiglia, con un fidanzato e incinta, che viene rapita per strada mentre va a scuola. Il lettore si ritrova fin dalla prima pagina sommerso tra i pensieri freddi e calcolatori in cerca di una vendetta da parte della protagonista.

La protagonista del thriller di Shannon Kirk è insolita sotto ogni punto di vista, a partire dalla capacità di spegnere i sentimenti come fossero interruttori, per anni studiata da psicologi e psichiatri per timore che fosse sociopatica, fredda, calcolatrice e sicura di sé grazie ad una madre cinica che di professione è un avvocato molto richiesto in America.

Dal momento del rapimento la giovane ragazza spegne tutti i sentimenti, tranne l'amore che prova per suo figlio, che porta in grembo, e studierà in maniera maniacale il suo piano per salvarsi dal suo rapitore che è intenzionato a ucciderla solo dopo averle portato via il bambino. 
Se c'è un talento che affinai durante la prigionia - instillatomi per volere divino, o per osmosi a causa dei modi da generale di mia madre, o grazie alle lezioni di mio padre nell'arte dell'autodifesa, o per istinto naturale dettato dalle mie condizioni - fu quello del soldato sul campo di battaglia: condotta ferma, fredda, calcolatrice, vendicativa e calma.
La ragazza è intelligente, che non perde di vista, nemmeno per un attimo il suo obiettivo e il lettore riesce a percepire la sua forza di volontà di vivere e di salvare se stessa e il figlio dal pericolo che stanno correndo, ma allo stesso tempo riesce a mettere in soggezione il lettore per via del suo carattere calmo e l'essere una fredda calcolatrice.

Lo stile narrativo l'ho trovato piuttosto lento e molto dispersivo, cosa che non mi sarei mai aspettata da un thriller, e per questo la lettura è durata qualche giorno, inoltre i punti di vista differenti avevano uno stile fin troppo simile e l'ho trovato abbastanza inutile intrecciare due storie, due differenti esperienze di rapimento e due persone diverse tra loro, sia per età che per sesso, mantenendo lo stesso stile.  

Dalla trama, Il metodo 15/33 prometteva azione e suspense, insomma uno di quei romanzi in grado di saper tenere incollato il lettore dalla prima pagina all'ultima, facendolo trasalire ad ogni capitolo, invece a me non è capitato nulla di simile, perché dopo le prime cento pagine ho iniziato ad arrancare con la lettura. 

La storia non è certamente malaccio, ma c'è da dire che ho letto thriller migliori di questo, che mi lasciavano addosso ansia, inquietudine e curiosità di sapere come finisse la storia. Unica pecca per questo romanzo, secondo me è stato l'epilogo che mi ha fatto torcere il naso, perché è molto costruito e banale, invece mi sarebbe piaciuto leggere di una svolta inaspettata.

A malincuore, la mia valutazione per questo romanzo non è altissima, perché non è stato all'altezza delle mie aspettative iniziali.


Voi l'avete letto? 
Vi è piaciuto oppure la pensate come me?

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